Tutto quello che devi sapere sul DDL Concorrenza

È ormai in fase di approvazione, in Senato, il nuovo provvedimento adottato dal governo che mira a fornire una regolamentazione più precisa ed equa della concorrenza sul web.
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Il testo del DDL, approvato già da alcune settimane alla Camera dei Deputati con il numero di contrari doppiato da quello dei favorevoli, ha ricevuto un inaspettato rinvio in Senato ma è ormai prossimo all’approvazione in tutto i suoi punti.

Web influencer: chi sono e cosa cambia con il nuovo DDL

Partiamo dal semplice concetto di influencer per affrontare al meglio la questione e capire le motivazioni che hanno spinto ad intervenire con una nuova regolamentazione nel settore. Un influencer è un utente con numerosi (si parla di migliaia e migliaia) seguaci sui social network e, di conseguenza, ogni volta che condivide qualcosa sui suoi profili social o su suoi blog, riceve un gran numero di visualizzazioni, like e condivisioni.

I “mi piace”, le condivisioni dei post e le visualizzazioni altro non sono che attestati che il post, e chiaramente quello che in esso è contenuto, giunge agli occhi di un gran numero di persone, e può così influenzare l’opinione che tali utenti hanno di un servizio, di un prodotto, di un luogo oppure diffondono un preciso pensiero.

Gli influencer più autorevoli risultano essere esperti del settore come giornalisti e blogger, ma in maniera altrettanto concreta lo possono essere anche i VIP: parliamo di youtuber, star dello spettacolo, sportivi ecc. che con i loro post condivisi sui social esercitano un’influenza incalcolabile sugli utenti, specialmente nel caso di quelli più giovani. Si verifica così che tanti di questi personaggi, o forse la maggior parte di essi stando ad ipotesi più realistiche, sfrutti il proprio grado di influenza sul web per lavorare da sponsor per grandi aziende e compagnie.

Ed è per questo motivo che il governo ha ritenuto opportuno intervenire sulla questione e porre dei paletti ad un fenomeno che stava effettivamente degenerando. Naturalmente, nessuna legge può vietare a questi personaggi di fare da sponsor sul web, ma l’obiettivo del DDL è di rendere questa pubblicità esplicita, specificata anzitempo, e non più occulta e in un certo senso subdola come avveniva fino ad oggi.

Detto in altre parole, bisogna fare in modo che i post che contengano sponsorizzazioni possano essere identificati in maniera chiara ed inequivocabile dagli utenti già prima della riproduzione o della visione del contenuto.

DDL Concorrenza: un provvedimento improrogabile

Era ormai nell’aria da mesi un intervento di questo tipo sul web marketing e sull’attività degli influencer. Le segnalazioni arrivate all’Antitrust hanno messo alle strette la politica che, dopo aver di fatto ignorato le prime lamentele, non ha potuto più contenere le legittime pressioni.

Il deputato del PD Sergio Boccadutri, che negli ultimi anni si è fatto segnalare per la promozione di diversi interventi di regolamentazione economica-finanziaria, ha insistito sul tema della cosiddetta pubblicità occulta: “Dietro ai social si nasconde un mercato occulto che necessita di essere regolata, in modo da permettere agli utenti, che sono anche i consumatori, di identificare in modo univoco quali sono le azioni che costituiscono sponsorizzazione”.

Se fino ad ora bastava l’aggiunta di un semplice hashtag (nella fattispecie #ad che altro non è che un abbreviativo di advertising, ovvero pubblicità), con l’entrata in vigore di questo provvedimento sarà richiesto ben altro agli influencer per continuare a fare da sponsor. Si prevede naturalmente l’istituzione di sanzioni e strategie di prevenzione per impedire di regredire alla situazione attuale.

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