Ma perché “Medical Update”? È presto detto: la categoria più colpita è stata quella dei siti a tema salute e affini.
Si sono ritrovati nelle primissime posizioni, siti che non presentavano una versione mobile o responsive, poveri di contenuti e molto altro.
Ma come? Ci hanno riempito di informazioni che bisogna scrivere contenuti utili all’utente, che bisogna avere un sito veloce altrimenti si aumenta la frequenza di rimbalzo e poi ci ritroviamo in questa situazione?
Entrando più nello specifico, se, da un lato, sembrano essere spariti i siti (in parte) più autorevoli, dall’altra sono comparsi alcuni portali che quasi potrebbero non avere alcun genere di diritto di trovarsi all’interno del server di cui sono ospiti paganti.
Ma cosa è successo e quali potrebbero essere le cause di questo sconvolgimento che ha penalizzato moltissimi utenti? Proviamo a fare delle ipotesi, perché quando si parla di motori di ricerca, bisogna ragionare per ipotesi.
Google: ecco cosa è successo veramente
Gli update di Google sono quasi all’ordine del giorno, ovviamente molto dipende dalla tipologia di aggiornamento che viene lanciato.
In linea di massima, per mettere a regime un aggiornamento è necessario che passino alcuni giorni. Nel caso di cui sopra, l’aggiornamento è terminato l’8 agosto, anche se secondo alcuni esperti è ancora in corso.
Nel frattempo, sono stati molti siti che si sono visti costretti a vedersela con notevoli penalizzazioni e conseguente calo di traffico.
Tra l’altro, è interessante mettere in evidenza il fatto che i più colpiti siano stati i siti che hanno come tema principale il benessere e la salute, come detto in precedenza.
Altro dato da non trascurare è che questo aggiornamento ha visto protagonisti siti in tutto il mondo. L’intento di Google potrebbe essere stato quello di creare contenuti autorevoli, specialmente in settori delicati.
L’autorevolezza è uno dei termini, più utilizzato quando si parla del “Medical Update”. Le informazioni mediche devono essere fornite da medici, personale qualificato. La sola passione per la salute e il benessere, non ci farà conoscere tutta l’enciclopedia medica e quindi scrivere di questi argomenti.
Come risolvere il problema
Stando a quanto dichiarato dagli esperti del settore, pare che si tratti di un problema niente affatto semplice da risolvere. L’unica cosa da fare resta quella di fare attenzione a creare contenuti qualitativamente molto elevati. In buona sostanza, il cambiamento in atto non deve essere vissuto come una vera e propria penalizzazione quanto, piuttosto, come una logica meritocratica basata essenzialmente, come detto poco sopra, sulla qualità dei contenuti che vengono pubblicati.
A questo punto, non resta altro da fare che cercare di adeguare il proprio sito e tentare di farlo risalire nelle SERP. In caso contrario, il rischio potrebbe essere una perdita di traffico e quindi di denaro niente affatto trascurabile.
Com’è noto, internet è in continua evoluzione e questo piccolo sconvolgimento in realtà potrebbe essere solo passeggero.
In tale ottica, è bene cercare di rimanere costantemente aggiornati e di avere la possibilità di rivolgersi ad esperti del settore a cui affidare il compito di fornire consulenze puntuali attraverso le quali garantirsi una buona visibilità sia nel breve che nel medio e lungo periodo.
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