Numerose app, infatti, raccolgono dati altamente sensibili appartenenti alla nostra quotidianità, come il registro delle chiamate o la propria posizione, anche se in condizione off-line. Ma non solo, tale condivisione è anche fisica: centri commerciali, aziende, campagne politiche, negozi e molto altro utilizzano i nostri dati per effettuare monitoraggi e condividere, talvolta, tali informazioni addirittura con le forze dell’ordine.
Quindi, parliamo di Web Tracker e sicurezza online, così da non farci trovare impreparati rispetto ad un argomento di importanza primaria.
WEB TRACKER: COME CI TRACCIANO ONLINE?
Le più grandi aziende, grazie ad internet, raccolgono innumerevoli dati dalle persone che utilizzano i propri servizi. Facebook o Instagram, ad esempio, sanno i contenuti che destano la nostra attenzione, cosa ci piace e chi sono i nostri amici; Google conosce le nostre necessità e, grazie a Google Maps, sa anche dove andiamo; Amazon sa cosa abbiamo acquistato, cosa abbiamo desiderato e cosa abbiamo intenzione di comprare.
Tali dati sono definiti come “dati proprietari” e fanno parte di un accordo che tutti ci troviamo, senza prestare particolare attenzione, a sottoscrivere, ossia quello relativo all’autorizzazione concessa alle grandi aziende di gestire i nostri dati mentre utilizziamo i servizi da queste offerti.
Ma il monitoraggio non si limita soltanto agli utilizzatori dei servizi, ma anche a parti terze: lo fanno Facebook, Google e non solo.
Senza tralasciare poi i dispositivi connessi online, dotati di fotocamera e microfono, i quali comportano intercettazioni silenziose ancora più pericolose per la nostra privacy.
COME PROTEGGERE LA NOSTRA PRIVACY ONLINE
La protezione della nostra privacy attraversa un fondamentale e primario passaggio, ossia la modifica degli strumenti utilizzati, in virtù del fatto che sussistono molteplici metodologie per limitare di gran lunga l’esposizione al tracciamento online.
Safari di Apple e Firefox presentano al proprio interno misure atte a limitare il tracciamento. L’organizzazione no-profit, The Guardian Project, ha creato un browser per la rete Tor, che presenta validi metodi per limitare la diffusione dei propri dati personali.
Altri software possono poi essere utilizzati a tale fine: Epic, il quale è in grado di rimuovere diverse funzioni di Google soggette alla divulgazione dati; Privacy Badger, una estensione per browser quali Firefox, Opera e Chrome, che blocca il monitoraggio di terze parti; ancora, Ghostery, altra applicazione per la tutela della privacy.
Per quanto riguarda lo smartphone, invece, il miglior consiglio è quello di evitare di condividere le proprie posizioni con le aziende; diversamente il rischio di esposizione è quasi certo.