Gli store manager e i gestori di un’e-commerce dovranno perciò fare i conti con alcune novità nell’imminente stagione di saldi estivi. Di seguito vediamo quali sono i cambiamenti principali legati all’introduzione della Direttiva Omnibus e cosa tenere a mente se sei un professionista di e-commerce.
Fare chiarezza sugli sconti e i prezzi reali
Ogni stagione di saldi porta con sè qualche spiacevole caso di venditori che cercano di trarre in inganno il consumatore, il quale è spinto di fatto all’acquisto tramite un’informazione fuorviante. Il risparmio in questi casi infatti è solo una promessa.
Ecco perché il legislatore ha deciso di intervenire attraverso l’introduzione di una norma mirata a fare del tutto chiarezza. La nuova regola prevede che l’imprenditore che comunica uno sconto debba indicare in maniera inequivocabile il prezzo più basso praticato nei trenta giorni precedenti.
Secondo la Direttiva Omnibus, però, sono chiamati ad applicare tale sconto solo ed esclusivamente sul prezzo più basso dichiarato in maniera chiara al consumatore. Ciò promette di contrastare fenomeni molto diffusi, dapprima nei negozi fisici e poi anche negli e-commerce.
Non erano rari i casi di finti sconti, che prevedevano un inganno del consumatore. Quest’ultimo vedeva il prezzo originale gonfiato, per trovarsi a pagare la cifra che corrispondeva al prezzo precedente, pensando di aver risparmiato.
Una maggiore trasparenza per un rapporto di fiducia
Dal punto di vista pratico l’introduzione di questa norma può comportare sicuramente qualche difficoltà. Per determinare con esattezza il prezzo precedente, infatti, è necessario un monitoraggio molto minuzioso a carico dell’imprenditore.
Si tratta di un’attività tutt’altro che semplice, in particolar modo per gli e-commerce dove sono presenti svariate promozioni dinamiche. Per questo motivo è fondamentale leggere bene la norma e, preferibilmente, consultare il reparto legale se presente in azienda o agenzia. Infine, è importante segnalare un caso in cui la Direttiva Omnibus non prevede l’obbligo di comunicazione del prezzo precedente.
L’eccezione si applica quando i prodotti in promozione sono in quantità limitate, magari perché gli articoli hanno subito dei danni oppure sono prossimi alla scadenza.
Riassumendo non si possono che sottolineare i tanti aspetti positivi della direttiva e della filosofia con la quale nasce. Pur presentando qualche difficoltà, come del resto qualsiasi cambiamento, promette di migliorare la fiducia dei consumatori in un’era in cui questo è il valore più importante.