Le Reactions valgono più dei Like: ecco come cambia il News Feed di Facebook

È ormai passato un anno da quando Facebook ha affiancato al pulsante “Like” le Reactions, allo scopo di ampliare le possibilità espressive dell’utente.
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Le Reazioni influenzano il News Feed più dei Like

L’ultimo aggiornamento dell’algoritmo di Facebook riguarda l’importanza delle Reactions per il News Feed. In pratica, i post che ricevono Reazioni, che si tratti di Love, Grr, Haha, Wow o Sad, avranno maggiore visibilità nel Feed, ovvero nello spazio, anche detto “Selezione Notizie“, che consultiamo quotidianamente per curiosare su quello che fanno i nostri amici.

Secondo Facebook, una Reazione indica un livello più profondo di interesse da parte di un utente verso un link, una foto o uno status, rispetto ad un semplice “like”. Anche se finora gli emoji hanno avuto lo stesso peso dei “Mi piace”, Facebook sta aggiornando l’algoritmo che crea il News Feed per fare in modo che attribuisca un punteggio di rilevanza maggiore ai post che ricevono Reazioni.

Quando un utente selezionerà una qualsiasi Reaction, anche di rabbia (Grrr), il social comincerà a mostrare contenuti simili a quel post nel Feed. Pertanto, se si desidera vedere meno post di un certo tipo, è meglio non aggiungere ad essi alcuna reazione.

Attualmente le emoji hanno tutte lo stesso peso per Facebook. Quindi, usare la reazione “Love” su determinati tipi di contenuti non li farà apparire di più rispetto ad un “Haha”. È interessante notare che “Love” è stata finora l’emoji più popolare, rappresentando oltre la metà delle reazioni utilizzate sul social network.

Cosa può comportare questa novità delle Reactions

L’aggiornamento del News Feed di Facebook potrebbe sembrare vantaggioso per gli utenti, che, grazie alle Reazioni, possono trovare tra le Notizie i contenuti a cui sono più interessati. In realtà, si tratta di un modo per genere un profilo emotivo di ciascuno.

In termini di pubblicità, fino ad ora le Reazioni di Facebook erano trattate esattamente come i Like, quindi l’emoji “Love” non aveva alcun peso aggiuntivo rispetto al “Like” per le aste di annunci sul social network. Ma l’aumento di valore delle Reazioni, che permettono di profilare gli utenti in base alle loro risposte emotive, può diventare un’opportunità molto redditizia per gli inserzionisti.

Infatti, oltre ad indicare un interesse maggiore verso determinati contenuti, le Reazioni permettono di carpire le preferenze degli utenti e di usare le sensazioni registrate per una pubblicità più mirata. Tutti gli sforzi in questa direzione sono però vanificati dalla recente uscita di Go Rando, un’estensione per browser che offusca le Reazioni di Facebook, in modo che il social non sappia quali siano i reali sentimenti dell’utente, al fine di impedirne la manipolazione emotiva.

La polizia belga ha addirittura avvertito i residenti di non usare le Reaction per evitare di fornire al social network delle informazioni personali con cui venire manipolati. Se risulta che un utente è di buon umore, Facebook deduce che è più recettivo e potrà vendere più facilmente spazi pubblicitari agli inserzionisti. Un motivo in più per non cliccare su una Reazione se si vuole proteggere la propria privacy!

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