Grazie a WhatsApp, è necessaria soltanto una connessione ad Internet per scambiare messaggi testuali e altri tipi di contenuti (immagini, audio, video) con altri utenti di cui si possiede il numero di cellulare. Nonostante ciò, l’arrivo impetuoso sul mercato di un’altra App di messaggistica, la Telegram dei fratelli Durov, potrebbe segnare prossimamente una nuova svolta nel mondo della messaggistica e degli smartphone.
Grazie ad alcuni innovazioni rispetto al colosso di Zuckerberg, Telegram si candida infatti a contenderle il primato nei prossimi mesi, se non a superarla del tutto nel giro di qualche anno. Scopriamo il perché!
Telegram: quali sono le sue novità rispetto a Whatsapp
Fra le innovazioni più importanti apportate dai russi Durov nella loro App di messaggistica, Telegram, è la possibilità di accedere, anche attraverso tablet e smartphone, senza sim al suo interno. Ciò avviene in un semplice passaggio: al momento dell’iscrizione al servizio, infatti, viene fornito un nome utente; sarà proprio tale nickname, in assenza di Sim, a consentire l’accesso all’applicazione.
Su Whatsapp, al contrario, questa operazione non è ancora possibile e, per passare da un dispositivo all’altro, occorre cancellare l’account precedente e rifare la configurazione sul nuovo, attenendosi a una procedura poco comoda sotto diversi punti di vista.
Altro punto particolarmente rilevante in questo confronto è quello della condivisione dei dati: ricordiamo che con WhatsApp è possibile inviare allegati di qualsiasi tipo, purché non superino complessivamente i 16 MB di dimensioni; Telegram, invece, permette lo scambio di file di dimensioni pari a un massimo di 1,5 GB, praticamente quanto basta per condividere anche un film di qualità discreta.
Quest’ultimo è un dato che sicuramente non riguarda tutta l’utenza abituale dei due servizi, ma lascia comunque ben intuire le potenzialità e le innovazioni arrivate grazie a Telegram nel mondo della messaggistica.
Quando si fa uso di WhatsApp, bisogna anche sapere del consumo di memoria e di energia del telefono che esso comporta; l’App, pur non essendo particolarmente ingombrante per gli smartphone, comporta alla lunga un accumulo di messaggi nella memoria non indifferente, da cancellare poi manualmente.
Con Telegram, invece, i messaggi vengono salvati quasi tutti sul cloud e non in locale, con l’opportunità aggiuntiva di programmare l’eliminazione periodica dei file in maniera automatica. In altre parole, mentre su WhatsApp si accumulano file audio, messaggi testuali e quant’altro nella memoria del nostro cellulare, con Telegram questo si può evitare con una semplice pulizia programmata.
Ultimo, ma non per importanza, è il discorso relativo alla privacy: grazie ad uno degli ultimi aggiornamenti, l’App di Zuckerberg ha introdotto la crittografia end-to-end in tutte le chat; in altre parole, per non lasciare perplesso il lettore con i paroloni, esiste la certezza che un messaggio venga criptato e che possano accedervi soltanto i due che se lo sono scambiato.
La crittografia end-to-end, invece, Telegram l’ha fatta propria soltanto per le cosiddette chat segrete, ovvero una sorta di funziona aggiuntiva alle chat standard, ma i messaggi vengono salvati, come già detto, sul cloud. Su questo campo, almeno per il momento, WhatsApp ha un leggero vantaggio sul competitor. Ma la sfida tra le due app di messaggistica è solo agli inizi!