CONTENT MARKETINGs: NON SOLO QUANTITA’
Sia che si tratti di un marchio aziendale, di un blog o semplicemente di un sito privato, chi si affida alla strategia che si avvale del “Content Marketing” predilige la qualità dei contenuti. Questo significa semplicemente che il suo sito è messo in piedi per attirare il lettore con notizie fresche, interessanti e ben strutturate. Questo tipo di strategia è quella che attualmente “paga” di più in quanto, dopo gli importanti aggiornamenti di Google (Panda e Penguin update), il motore di ricerca è molto selettivo. Chi sviluppa content marketing badando alla qualità, infatti, deve “dimenticarsi” siti infarciti di un gran numero di banner pubblicitari, di argomenti ripetitivi, di articoli copiati da altre fonti o che prendono spunto da altri ambiti, e tutta una serie di aggiunte “superflue” che oramai i due algoritmi precedentemente citati, simpaticamente “addolciti” con i nomi di due animali, tendono a penalizzare.
UN “PORTA A PORTA” DIGITALE
Il link building, come abbiamo precedentemente specificato, si basa su un approccio totalmente differente. Esso infatti cerca di rendere “noto” il proprio sito aumentando esponenzialmente i link che puntano ad esso (ecco perché il termine link building, letteralmente “costruzione di link” ). Molto spesso questa tattica consiste nell’acquistare, pagando con soldi veri, link da siti più autorevoli, in modo che possano fare da traino al successo del proprio. Per essere più chiari: se voi avete un sito che pubblicizza un prodotto sconosciuto, potreste pensare di acquistare un link che verrà posto sulla pagina di un marchio che invece è noto su vasta scala. E cosi, gli utenti che visitano l’altro sito, con buona probabilità finiranno sul vostro.
E non solo: quando si fa link building si considera il proprio sito come facente parte di una specie di “social network” della rete globale. Si cerca infatti di acquisire una credibilità facendosi “linkare” da siti di comprovata qualità, per essere sulla bocca di tutti proprio come se, nella realtà, si facesse una specie di porta a porta. Quando si fa link building bisogna tenere presente che Google Penguin esegue in automatico tutta una serie di controlli che tendono ad accertare se nei vostri portali non vi siano link fasulli, link fuorvianti, e se i link che rimandano al vostro sito non siano provenienti da fonti non attendibili (ad esempio siti di hacking informatico o simili). Proprio per questo motivo, mettere in piedi una campagna efficace di questo tipo è molto più complesso, per via del rischio di essere penalizzati. Ma qualora lo si faccia con cognizione di causa, riesce a far ottenere maggiori risultati con uno sforzo minore rispetto al Content Marketing.
CONCLUSIONI
Volendo riassumere la questione, possiamo dire che il web non fa altro che applicare i principi del marketing “tradizionale”: con le due strategie sopracitate si sta cercando di vendere infatti un prodotto, che è il vostro sito (e di conseguenza il suo contenuto, sia esso un prodotto o un servizio). Sta a voi scegliere se puntare sulla sua qualità o sul passaparola, e cioè, per l’appunto, il link building. Ma in tutti e due i casi, è vietato servirsi di scorciatoie: caso contrario, un Google sempre più intelligente (prossimo al web semantico) vi farà pagare un congruo prezzo.