I nuovi termini di servizio hanno creato un po’ di confusione e addirittura allarmismo tra gli utenti, che hanno iniziato a cercare un’alternativa “più sicura” dal punto di vista della privacy. I vertici dell’azienda si sono visti costretti a prorogarne l’entrata in vigore dall’8 febbraio al 15 maggio 2021, per consentire agli utenti di chiarire i propri dubbi in merito.
In realtà, in Italia e in Unione Europea sono in vigore stringenti normative pensate per tutelare la privacy dell’utente e l’aggiornamento dei termini e condizioni di WhatsApp non dovrebbe sortire grandi preoccupazioni dalle nostre parti. Tuttavia, il dado del panico generale è stato tratto, provocando un boom di download di altre app di messaggistica istantanea. Il CEO di Telegram, per esempio, ha fatto sapere in una comunicazione che nel giro di 72 ore il servizio ha registrato 25 milioni di nuovi utenti: mica poco!
Anche Signal, altra chat simile a WhatsApp e Telegram, ha visto schizzare i download in poche ore. Cosa rende quest’app preferibile agli altri servizi? Ci sarà davvero un esodo da WhatsApp? Scopriamo cos’è Signal e come funziona.
Cos’è Signal?
Signal è un servizio di instant messaging nato nel 2014. Si contraddistingue per una particolare attenzione alla privacy dei suoi utenti. I dati sensibili non sono archiviati sui server e la protezione delle conversazioni è ai massimi livelli, grazie al ricorso di algoritmi di crittografia open. Se anche la Commissione Europea e diversi analisti ne hanno tessuto le lodi, be’… di motivi ce ne sono. Signal ha ricevuto l’approvazione persino di Snowden!
In quanto a sicurezza e trasparenza, Signal è di sicuro l’applicazione di instant messaging più completa in assoluto, tanto è vero che numerosi manager di multinazionali e figure dirigenziali di organi governativi sono soliti servirsene, prediligendola a WhatsApp.
Ad oggi, le stime dicono che a utilizzare Signal è un numero di utenti compreso tra i 10 e i 20 milioni su scala mondiale. Tuttavia, è evidente che ci siano importanti margini di crescita per questa valida app.
Come funziona Signal?
La logica di funzionamento di Signal non si discosta più di tanto da quella dei servizi di instant messaging maggiormente conosciuti, a partire da WhatsApp e da Telegram. La reale differenza, però, è l’assenza di tutta una serie di funzionalità extra, come ad esempio i backup in cloud e le storie. Anche il design è piuttosto minimale. Per il resto, c’è tutto, dalle videochiamate alle chiamate, dalla possibilità di allegare immagini, filmati e tracce audio all’accesso via pc, dalle chat di gruppo ai messaggi a scomparsa.
La vera sfida per i vertici di Signal sarà quella di aumentare la quota di mercato degli end-user, favorendo il trasferimento da altre chat istantanee. Negli ultimi tempi, questa mobile app si conferma tra le più scaricate in assoluto sui vari store.
E a proposito di WhatsApp, ci sarà un esodo?
Facebook ha notato la cosa e ha acquistato svariati annunci pubblicitari per favorire il trasferimento degli utenti che cercano informazioni su Signal direttamente su Facebook Messenger. Tuttavia, per Signal, parlare di competizione con il social network per antonomasia è forse ancora troppo presto.
In molti tra gli analisti sono dell’idea che numerosi utenti, allarmati dalla nuova policy di WhatsApp, sceglieranno sui loro smartphone un’altra app di instant messaging. A creare i presupposti per la definitiva consacrazione di Signal ha contribuito anche il ceo di Tesla e SpaceX, Elon Musk, che non ha usato mezzi termini sul suo profilo Twitter: “Use Signal”, cioè “Usate Signal”. In due semplici parole il re del tech e uomo più ricco del momento ha fatto impazzire anche i mercati; peccato, però, che gli investitori si siano confusi e abbiano puntato tutto su Signal Advance, una società che non ha nulla a che fare con l’app di messaggistica.
Staremo a vedere, in futuro, come si evolverà la cosa. Per ora resta WhatsApp il servizio di messaggistica istantanea più utilizzato al mondo.