Dovete sapere che stiamo parlando di un linguaggio open source e potente che risulta essere davvero molto utile per quel che riguarda il campo dello sviluppo di app. Swift, solido e intuitivo, com’è è stato appositamente creato da Apple per facilitare lo sviluppo di app per iOS, Mac, Apple TV e Apple Watch, offrendo agli sviluppatori una libertà che sembra ormai essere quasi del tutto inarrivabile.
Nascita e sviluppo
Ci preme dire che Swift è rimasto, per lungo tempo e ingiustamente, relegato negli articoli di nicchia del settore ma in realtà merita grande attenzione perché è un “semplificatore” nato, infatti riesce ad agevolare, per quanto riguarda i suoi sistemi, lo sviluppo di diverse applicazioni. Sviluppato da Apple nel 2016, ora è un open-source anche per la piattaforma di Linux dove però non è utilizzabile per app native.
iOS continua a garantire il supporto a Objective-C, il suo linguaggio storico, adottato per i framework di sistema e dagli sviluppatori prima del 2016. L’Objective-C, naturalmente, non è affatto semplice, non è un linguaggio per novizi e la sua curva d’apprendimento è decisamente ostica per molti programmatori entry level, però presenta diversi vantaggi, come ad esempio la sua sintassi, che è decisamente lineare e pulita, parente lontanissima dei complicati listati C++. Qui la programmazione a oggetti assume un aspetto logico rilevante e si avvicina molto al ragionamento umano, senza trascurare la gestione della memoria, si decide quando e cosa caricare, senza dover sottostare al processo random, colpevole di quasi tutti i bug di programmazione. In pratica questo linguaggio di programmazione va ad affiancarsi a Objective-C traendone nuovi vantaggi.
Pro e contro
Swift può essere usato anche a solo, senza dover ricorrere all’i Objective-C, senza doversi preoccupare di cali di prestazioni, infatti i programmi compilati con questo linguaggio girano 3,9 volte più velocemente di quelli in Python, e si scende a 2.8 con Objective-C. In altre parole si può dire che Swift è molto veloce.
Il principale difetto è quello dell’ecosistema chiuso. Objective-C era facile da imparare se si padroneggiava un po’ di C++, senza dimenticare che lo stesso C++ è facilmente convertibile in Objective-C, ma su Swift le cose cambiano perché, in pratica si sa un linguaggio differente, privo di basi comuni che lega lo sviluppatore ai sistemi Apple, visto che funziona solo su questi.
Swift diventa quindi sempre più importante e molto probabilmente è destinato a non far rimpiangere il suo predecessore Objective-C.