Nel corso degli anni l’e-mail marketing si è evoluto in modo esponenziale, ma contemporaneamente si è assistito al fenomeno dello spamming, ovvero delle mail ricevute e non richieste; questo avviene a discapito delle aziende che con i messaggi di posta elettronica vogliono mantenere un contatto con i propri clienti.
Per evitare di inviare messaggi con contenuti sbagliati a potenziali soggetti che non hanno intenzione di acquistare prodotti o servizi, una delle regole principali è quella di suddividere in determinate categorie i propri utenti in modo da poter inviare le notizie che effettivamente sono state richieste e di reale interesse.
Come suddividere il proprio database
Una attività di e-mail marketing è sempre figlia di una buona attività di generazione contatti (Lead generation) in cui i potenziali clienti manifestano interessi specifici su cui richiedere aggiornamenti, notizie o approfondimenti. Già in questa fase è quindi possibile inserire delle voci particolari che possono consentire successivamente l’inserimento del nominativo all’interno di determinate liste di invio.
L’introduzione all’interno della form di registrazione, oltre ai classici dati che possono essere utilizzati per alcune campagne (ovvero data di nascita e genere, città di residenza e tipologia di lavoro) di voci più specifiche e personali, consente di avere maggiori possibilità di profilazione per la comunicazione di eventuali offerte o scontistiche mirate.
Bisogna inoltre tenere ben presente che nel mondo del web marketing ha importanza anche un altro fattore, ovvero lo status dell’utente; i messaggi da inviare sono infatti diversi se il destinatario si è appena iscritto o se invece da Lead è diventato cliente abituale, se è un cliente occasionale o se invece è diventato inattivo perché non ordina da parecchi mesi.
Ecco quindi che la corretta divisione del database consente sia di velocizzare i controlli sullo status del cliente, sia di avere a possibilità di suddividere in modo migliore le indicazioni ed i messaggi da inviare.
Perché segmentare il proprio database
Il primo motivo per cui si deve provvedere alla diversificazione del proprio archivio clienti è quello di suddividerlo tra Business (il B2B) e Consumer (B2C) in quanto, anche se i prodotti o servizi da pubblicizzare sono gli stessi, cambia in maniera sostanziale l’approccio e quindi il messaggio da inviare.
Segmentare in modo corretto il proprio database inserendo delle interrogazioni mirate in modo da creare liste specifiche, è l’arma in più che consente di avere in primis l’attenzione dell’utente e in secundis una maggiore possibilità che esso effettui l’interazione voluta. Il tutto nel pieno rispetto della privacy dell’utente e attenendosi scrupolosamente alle norme dettate dal GDPR.
Una cosa comunque deve essere ben chiara: l’attività di email marketing, per poter raggiungere gli obiettivi che si sono prefissati, deve essere pianificata, seguita, ma soprattutto ottimizzata in modo da poter diventare il più possibile performante e ridurre così al minimo le mancate trasformazioni da Lead a clienti o la perdita degli stessi.
L’analisi preventiva delle voci da immettere all’interno della form di contatto/iscrizione che vanno a formare il database primario (quello dei clienti) e lo studio di quello secondario (tempistica di risposta e gestione) risulta quindi non solo fondamentale, ma indispensabile per far sì che la campagna di email marketing possa avere un successo duraturo nel tempo.
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