Da adesso in avanti, infatti, verrà fornito un solo risultato proveniente dallo stesso sito per ciascuna ricerca, eccezion fatta per alcuni casi particolari. E qualcuno ha già fatto notare all’azienda americana i rischi che corre l’informazione: andranno perse, infatti, molte collezioni di articoli riguardanti la stessa tematica.
Come anticipato, di recente il motore di ricerca più celebre al mondo ha apportato novità sostanziali al proprio algoritmo. Quali? Quella più importante riguarda i risultati che seguono una precisa ricerca.
Google non mostrerà due o più fonti provenienti dallo stesso portale, ma soltanto una, garantendo a tutti i siti una maggiore visibilità. Il nuovo algoritmo, insomma, è stato settato per eliminare automaticamente tutti i risultati che provengono dal medesimo sito, salvo casi particolari (li mostrerà soltanto qualora dovesse valutare un’elevata pertinenza dei termini di ricerca).
Google ha annunciato le modifiche attraverso un tweet datato ai primi giorni di giugno.
Il post riportava anche le motivazioni alla base di tale cambiamento. Questo aggiornamento, infatti, sarebbe stato implementato in seguito alle rimostranze di un gran numero di utenti, che lamentavano una presenza eccessiva di risultati provenienti da un’unica fonte. D’ora in poi, quindi, l’algoritmo di Google procederà diversamente, analizzando nel dettaglio ciascun dominio ed ordinandoli in base al risultato più attinente proveniente da ogni sito web. Un aggiornamento che non ha fatto contenti tutti gli utenti della rete, anzi. E le lamentale dipendono da un motivo ben preciso.
Quali sono i rischi derivanti da quest’aggiornamento?
La domanda è più che lecita, considerati gli interessi, anche economici, di molti siti d’informazione e testate giornalistiche.
Il nuovo algoritmo destinato a regolare le ricerche su Google dovrebbe danneggiare proprio i portali d’informazione che hanno postato più notizie ed aggiornamenti circa un determinato argomento. L’utente che si appresta a fare la ricerca, infatti, potrebbe trovare un solo articolo appartenente a quello specifico portale, anziché una breve antologia dei post e delle pagine più pertinenti, i quali gli consentirebbero di disporre di un quadro molto più ampio di quanto accaduto. E non si tratta di un problema da poco, considerato che in questo modo si rischia di dare più spazio ad un sito che offre informazioni molto meno dettagliate rispetto a quello che ha lavorato meglio in quella direzione, ma che non potrà vedere premiati i propri sforzi.
Insomma, l’ultimo aggiornamento dell’algoritmo di Google Search sembra aver diviso gli utenti, tra chi lamenta troppo spazio a siti non all’altezza e chi è contento delle modifiche. Nonostante l’algoritmo sia già attivo, numerosi utenti hanno segnalato, tramite Facebook e Twitter, che il motore di ricerca sta continuando a fornire diversi risultati appartenenti alle stesse fonti.
In risposta alle segnalazioni, Danny Sullivan, referente di Google per la ricerca pubblica, ha recentemente affermato che l’azienda continuerà a migliorare l’algoritmo nel corso del tempo.