Cos’è il Design Thinking e quali sono i suoi vantaggi

Quando si ha a che fare con la gestione di un’azienda, nella maggior parte dei casi si ha a che fare con una sorta di assuefazione che ci porta a gestire tutto in maniera standardizzata.
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Ma vediamo di scendere più nel dettaglio e di capire quali sono le strategie da attuare al fine di individuare soluzioni sempre nuove ed originali per gestire al meglio la propria azienda.

Design Thinking: ecco di che cosa si tratta

Quando parliamo di Design Thinking facciamo riferimento ad un processo grazie a quale si ha la possibilità di risolvere un problema. Tale approccio è ideale per qualunque genere di professione e può essere applicato sia che si abbia a che fare con prodotti che con servizi. In buona sostanza, si tratta di una vera e propria rivoluzione che mette al centro dell’attenzione di tutte le parti in causa non il problema ma la soluzione.

Ragionando solo ed esclusivamente in funzione di essa, infatti, si ha la possibilità di migliorare notevolmente il proprio atteggiamenti e di organizzare i pensieri in maniera critica e, soprattutto, creativa. Come è facile intuire, si tratta di un atteggiamento positivo che permette sia nel breve che nel medio e lungo periodo di costruire un percorso volto all’individuazione di strategie di problem solving ogni volta rinnovate e efficaci.

Già di per sé, l’espressione Design Thinking racconta molto di questo metodo. Fare riferimento al design significa, in termini molto pratici, lasciare spazio alla creatività. In questo modo, si avrà la possibilità di aprire la mente e di dare vita a soluzioni inaspettate e rigorosamente creative. In questa ottica, tutti possono essere dei designer. A questo punto, non resta altro da fare che scendere più nel dettaglio e scoprire passo dopo passo i vari step del Design Thinking.

Come funziona il Design Thinking

Il primo passo per dare forma ad un percorso di Design Thinking è il Challenge Framing che consiste nell’individuazione del problema con cui l’azienda dovrà fare i conti. In questa fase, sarà necessario individuare sia il contesto che le persone coinvolte, gli obiettivi da raggiungere e gli eventuali vincoli. In seguito, si dovrà passare alla fase di Trend Associating che consentirà di unire informazioni che in apparenza non hanno nulla in comune.

Questa fase è fondamentale per riuscire a innovare e la si può costruire solo avviando il ragionamento tenendo conto delle reali necessità aziendali. La terza fase è rappresentata dal Design Research, in cui si devono individuare tutte le informazioni necessarie per ragionare in merito al problema. In termini molto più pratici, si tratta della raccolta di tutti i dati sui quali ragionare per individuare una strategia.

Strettamente legata a questa fase c’è la Customer Journey, un importante step grazie al quale si ha la possibilità di costruire un legame basato sull’empatia con tutti gli utenti. Questa fase è basata principalmente sulla cosiddetta Customer Experience e tiene conto essenzialmente del fatto che per individuare la migliore soluzione è necessario mettere al centro dell’attenzione i clienti.

Le ultime due fasi sono rappresentate dall’Idea Generation e dalla Prototipazione. L’Idea Generation consiste un vero e proprio processi cosiddetto iterativo che a sua volta è composto da due fasi: la fase divergente e la fase convergente. Nella fase divergente si prendono in considerazione varie idee e nella fase convergente vengono effettuate le scelte. In entrambi le fasi, è necessario mettere da parte i pregiudizi, ragionando solo in funzione dell’allargamento delle prospettive.

La Prototipazione, infine, è necessaria per riuscire a testare il cosiddetto service concept, dando forma con materiali semplici alla soluzione individuata in modo tale da spiegarla a tutti gli stakeholders. In alternativa, si può optare per i giochi di ruolo. A questo punto, il Design Thinking non ha più segreti e non resta altro da fare che metterlo in pratica nella propria azienda.

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