Andando per ordine d’importanza, Facebook è stato per molti aspetti controverso, perché pur avendo un potenziale pubblicitario altissimo non sembra sia stato sfruttato nel miglior modo possibile, a causa di contenuti poveri di informazioni o troppo vaghi sul tema, senza contare che il lavoro italiano svolto non regge il confronto con le pagine social estere, create e dedicate con innegabile maggior cura ed attenzione.
Ad alzare la media sulla pagella social ci pensa Twitter, grazie ad i suoi “cinguetii” decisamente dinamici, vari ed aggiornati che garantiscono un’informazione a 360° a chiunque voglia avvicinarsi ad Expo 2015, costantemente “sul pezzo” per quanto riguarda gli eventi in programma e lo sviluppo dei padiglioni.
Proseguendo, anche il social video più famoso al mondo non se la passa meglio di Facebook. Su Youtube mancano piccoli, ma grandi dettagli, come sottotitoli in più lingue (persino in inglese) che permetterebbero una maggiore fruizione e visibilità alla sezione italiana della manifestazione.
Instagram non è menzionato sul sito ufficiale Expo2015, tuttavia un profilo dedicato è assolutamente presente per quanto non brilli per originalità di contenuti, con immagini molto spesso riciclate e ripescate qua e là dal web.
Facendo un’analisi generale su come sia stato gestito a livello d’immagine e pubblicità l’evento che dovrebbe farsi carico della rivalsa e del recupero economico-sociale del Bel Paese, il verdetto non è dei più positivi: immagini e contenuti sono presenti, ma troppo confusionari. Un vero peccato, soprattutto a poco più di 30 giorni dalla giornata inaugurale dell’Esposizione Universale, quando una maggiore chiarezza sarebbe d’obbligo.
Meno peccaminosi sono le app progettate per i consumatori e il sito web ufficiale, dato che le prime saranno utili all’utente per poter esprimere le proprie preferenze e opinioni di consumatore mentre il secondo risulta essere completo e munito della giusta chiarezza.